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STORIA
L'introduzione del Ju Jutsu in Brasile viene
generalmente attribuita a Mitsuyo Maeda (Conte Koma), il
quale, immigrato nel 1914 in Brasile, insegno' il jiu jitsu
a Carlos Gracie di Rio de Janeiro, che, a sua volta, ne
trasmise l'apprendimento ai fratelli e particolarmente al
fratello Helio.
Nel 1925, ad opera di Carlos Gracie, si ebbe la nascita
della prima accademia di Jiu-jitsu in Brasile.
La quantita' di immigrati giapponesi nell'America del Sud fu
certamente uno dei fattori essenziali per la diffusione
delle arti marziali di tradizione giapponese (ju-jitsu
incluso) nell'America latina, anche se poi la disciplina che
in seguito prese il nome di Brazilian Jiu Jitsu ebbe una sua
propria evoluzione verso uno stile particolare che
incorporava anche tecniche tipiche delle "favelas" delle
grandi citta'. La popolarita' del Brazilian Jiu-jitsu si e'
accresciuta grandemente con l'avvento, negli anni '90, degli
Ultimate Fighting Championships (UFC). Questi campionati,
promossi dal clan della famiglia Gracie e consistenti nel
far combattere fra loro praticanti delle piu' diverse arti
marziali in match quasi senza regole, hanno visto, specie
nei primi tempi, il prevalere di esponenti dei Gracie (Royce
Gracie) ed hanno di conseguenza consolidato l'importanza
della disciplina da loro praticata.
Da tale fatto e' derivata l'abitudine di denominare questa
disciplina con il nome della famiglia del fondatore, e cioe'
"Gracie Jiu-Jitsu"; tuttavia oggi si preferisce usare il
termine piu' generico di "Brazilian Jiu-Jitsu".
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TECNICHE
Nel Brazilian jiu-jitsu viene data molta importanza alla
lotta a terra : ed in realta' la massima parte degli atleti
che praticano questa disciplina tende a portare il
combattimento al suolo, al contrario di cio' che avviene in
altre arti. Cio' perche' chi sceglie di praticare Brazilian
Jiu-jitsu ritiene che gran parte dei combattimenti si
concluda al suolo e pertanto avverte la necessita' di
apprendere le tecniche che risultano piu' efficaci in un "groundfighting".
Fra di esse, due, denominate rispettivamente "in guardia" e
"montada", pur essendo di semplice effettuazione, appaiono
costituire il fondamento di quasi tutte le altre tecniche
del Brazilian Jiu-jitsu le quali, oltre ad ottenere il
controllo posizionale dell'avversario, mirano a raggiungere
la sua sottomissione mediante strangolamento o leve
articolari.
Le posizioni primarie includono :
a) in guardia (guard)
b) controllo laterale (side control)
c) montada (mount)
d) back mount
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La sottomissione dell'avversario si ottiene mediante
strangolamento, tipico quello "a ghigliottina" ovvero
mediante leve articolari, talora alla spalla, ma
generalmente al gomito (armlock) cui si puo' agevolmente
arrivare dalla posizione "in guardia", tramite una tecnica
"a triangolo" ("sankaku jime")
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Il Brazilian Jiu-jitsu utilizza tecniche proprie di altri
discipline senza pero' enfatizzarle : cosi' avviene per le
proiezioni (del tutto simili a quelle tipiche del Judo o
della Lotta stile libero) e per le leve alle gambe (simili a
quelle del Sambo), permesse ma non particolarmente
incoraggiate
Sia gli allenamenti che le competizioni di Brazilian
Jiu-jitsu si svolgono su un normale tatami e gli atleti
indossano il tipico judoji (gi) da Judo o da Ju-jitsu. Si
inizia in piedi ma spesso, negli allenamenti, i due
avversari si pongono in ginocchio, uno di fronte all'altro.
Nelle competizioni gli atleti sono suddivisi per eta', peso
e cintura. Il limite di tempo puo' variare dai 5 ai 10
minuti. La vittoria si ottiene per sottomissione, ma se
quest'ultima non si ottiene nei limiti di tempo stabiliti si
vince ai punti. Vi e' da rilevare che molti praticanti di
Brazilian Jiu-jitsu, essendo interessati anche alle
competizioni di MMA (Mixed Martial Arts), associano spesso
alle tecniche del Brazilian Jiu-jitsu tecniche di Boxe o di
Muay Thai, allenandosi a volte anche senza judoji (no gi)
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Cos'è il brazilian jiu jitsu?
Il brazilian jiu jitsu è un arte marziale specializzata nel
combattimento al suolo, la maggior parte delle tecniche sono
finalizzate a portare l'avversario a terra e a portare una
leva o una presa che pone fine al combattimento. Si pone una
grandissima attenzione alle posizioni, con moltissime
tecniche sviluppate per attaccare e difendersi in ogni
situazione.
Le posizioni fondamentali sono:
- la guardia; la persona che porta la guardia sta sotto il
suo avversario con la schiena appoggiata a terra e le gambe
che avvolgono l'avversario all'altezza delle anche.
- la montada; ovvero quando ci si trova sopra il proprio
avversario, seduti sul suo petto con una gamba per ogni
lato.
- il controllo laterale (side control)
- back mount (la montada di schiena)
Tecniche specifiche sono sviluppate per migliorare la
propria posizione, ad esempio per passare da una posizione
in cui si è nella guardia dell'avversario ad una posizione
di controllo laterale; oppure per finalizzare l'avversario
in situazioni in cui ci si trova in posizioni vantaggiose.
La maggior parte delle finalizzazioni sono strangolamenti e
leve alle articolazioni.
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By Beppe
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